Pet Therapy, ovvero l'amore senza tempo al tempo dei social


Non solo noi del blog PetThings ci abbiamo pensato: il Professore Giovanni Ballarini, nel suo intervento dedicato alla Pet-Therapy sottolinea infatti come la dizione derivi sì dall’unione di due termini (Pet=animale e Therapy=cura ) ma ci riporti anche alla parola Petting (nella sua accezione “soft “) ovvero con il significato di coccolare, accarezzare con affetto. Se volessimo essere super scientifici parleremmo più dettagliatamente della distinzione tra le AAA (Animal Assisted Activities = attività assistite con animali) che hanno come scopo il miglioramento della qualità della vita di alcune categorie di persone (per es., ciechi o portatori di handicap psicofisici) e che vengono effettuate in una vasta gamma di contesti ambientali da professionisti abilitati o volontari di associazioni che lavorano con animali e le TAA (Animal Assisted Therapies = Terapie assistite con animali) che sono co-terapie che affiancano alle terapie tradizionali l’utilizzo di animali con specifiche caratteristiche.
Forse queste cose un po’ le sapete già: tutte queste terapie possono migliorare lo stato fisico, sociale, emotivo e cognitivo dei pazienti. Nel caso dei bambini, la presenza di un animale (che sia un cane, un gatto, un coniglio, un cavallo e chi più ne ha più ne metta..) può diminuire lo stress, l’ansia, la paura e il dolore determinati da una malattia o dalle situazioni derivanti da un ricovero (dalla lontananza dai familiari, dalla casa, dalle amicizie, dalle abitudini). Io però volevo concentrarmi sul fatto che in questa sciagurata epoca, la nostra, dell’amore perduto o spesso non trovato , della solitudine dilagante mascherata da socialità virtuale sia proprio questa vicinanza al proprio animale domestico l’emblema del sentimento puro.
E che può valere anche per persone che apparentemente non hanno un disagio e non devono ricorrere alla Pet-Theraphy come illustrata dal mondo scientifico. Quindi una terapia un po’ per tutti che non rappresenta un surrogato dell’amore ma ci appare come una forma di amore che ci salva dal dolore e dalla disillusione. Non prevede divorzi, non chiede alimenti, non ti lascia con un sms. Con il nostro micio o con un cucciolo di cane (ma anche con un coniglio o un cavallo) anche se non siamo ancora anziani e non siamo più bambini, ci possiamo sentire meno soli.
Possiamo parlargli imitando miagoliii e abbaio senza paura (o quasi) di apparire ridicoli. Non abbiamo bisogno di nasconderci dietro una chat se siamo in disordine o siamo ingrassate. Arriviamo a casa e ci sentiamo accolte: che sia uno scondinzolio o che sia il ron-ron magico delle fusa ci sentiamo un oggetto d’amore. Abbiamo, ogni giorno, qualcuno da accudire che ci fa sentire indispensabili e che prova gratitudine, proprio quando dall’esterno arrivano sempre più segnali che possiamo essere rottamate in un secondo senza un grazie, senza un prego.
 Quindi, davvero senza malizia, ecco che il petting con il proprio amato animale può diventare per tutti uno spazio individuale di sincerità e dolcezza. Amore profondo, ricambiato, senza filtri e senza pose. Vada per un selfie!

Powered by Micik

Phasellus facilisis convallis metus, ut imperdiet augue auctor nec. Duis at velit id augue lobortis porta. Sed varius, enim accumsan aliquam tincidunt, tortor urna vulputate quam, eget finibus urna est in augue.

3 commenti: